ANTONIO BANFI E LE FILOSOFIE DELLA GERMANIA DEL NOVECENTO
DOI:
https://doi.org/10.1590/S0101-31732014000300015Palabras clave:
Filosofia e politica in Italia nel secondo dopoguerra. Fenomenologia di Hegel e fenomenologia di Husserl. Ontologia e critica dell’esperienza. Marxismo.Resumen
Tra le figure più importanti del dibattito filosofico italiano del Novecento, Antonio Banfi ha svolto nell’Italia del secondo dopoguerra anche un ruolo politico di rilievo come senatore del PCI. La sua interpretazione del marxismo ha presentato una forte accentuazione umanistica. Tra i suoi scolari filosofi e storici della filosofia come Giulio Preti, Enzo Paci, Remo Cantoni, Paolo Rossi. Ilsaggio prende in esame la prima fase della riflessione filosofica di Banfi, nella quale ha una importanza decisiva la conoscenza diretta del dibattito tedesco tra le due guerre mondiali, in primo luogo della fenomenologia di Husserl e della ontologia di N. Hartmann. I Principi di una teoria della ragione – libro apparso alla fine degli anni ’20 – e poi una serie di incisivi saggi degli anni ’30 documentanouna conoscenza approfondita e critica di un dibattito di cui mostrerà di nutrirsi in misura decisiva l’interpretazione di Banfi non solo di Hegel, ma anche di Marx.Publicado
24-11-2014
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ANTONIO BANFI E LE FILOSOFIE DELLA GERMANIA DEL NOVECENTO. (2014). TRANS/FORM/AÇÃO:/Revista/De/Filosofia, 37(03). https://doi.org/10.1590/S0101-31732014000300015